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Cultura performativa


Per il mio esame in Cultura Performativa dell’ Italia Contemporanea ho approfondito Italo Calvino, Valerio Magrelli, Franco Battiato e Carlo Verdone.

Dubito che abbia detto queste parole, riportate dal leghista Roberto Di Stefano. Se così fosse mi toccherà rivedere le mie idee su di lui.

Intanto, intervenendo nel post che è stato condiviso, da docente di Scuola Primaria, da mamma e nonna mi sento di dire quanto ho scritto in risposta a un altro commento:

– La ricito: “è provato da studi che i bambini non fanno caso al colore della pelle, ad esempio, in assenza di condizionamento da parte degli adulti”… ha detto tutto. I bambini NON fanno caso fino a che non incontrano adulti che li condizionano… che li crescono come loro fotocopie. Nulla è più bello della fantasia e della creatività quando non viene ingabbiata dai pregiudizi. Il danno peggiore dell’Umanità è che crescendo ci si dimentica di essere stati bambini e tutto deve procedere secondo l’ordine, il conformismo e uccidendo la fantasia. Se i bambini NON fanno caso al colore della pelle perché lo dovete sottolineare voi? Ha mai letto la storia di Alice nel Paese delle Meraviglie? Ci sono bambole bianche e bambole nere, i bambini se lasciati liberi giocano con quelle bianche e quelle nere, fino a che non arriva un adulto e gli strappa dalle mani quella nera…

Siamo ancora alla mentalità che le femminucce devono giocare con le bambole e i bambini coi trenini e i carri armati. TUTTI si sentono in diritto di dire agli altri come devono vivere, quali libri leggere, come vestirsi. Cosa fare e cosa non fare. Tutti che vogliono comandare tutti, questo genera: Intolleranza, razzismo, misconoscimento dei diritti degli altri diversi da noi… Abbiamo scoperto l’ Universo oltre la nostra Galassia ma viviamo senza guardare oltre il nostro naso…

Lei ha detto molte cose giuste, peccato che si sia perso nella conclusione quando parla di “stravolgimento”. Uno stravolgimento letterario è quello in cui viene capovolto e rivoltato il racconto. Ricordo che quando facevo le scuole medie a Catania una compagnia di ragazzi del Liceo, mi pare… venne da noi a presentare una piece teatrale: I promessi sposi al contrario. E davvero avevano rivoltato il romanzo del Manzoni dal principio alla fine. Con Lucia che non era una sprovveduta paesana ma una femminista… Questo è “stravolgimento”. Il resto è attaccarsi al ramo per non cadere.

Perché non iniziamo a riflettere su come possiamo, come società, imparare dai bambini a vedere oltre le differenze superficiali e lavorare verso una comprensione più profonda e empatica degli altri? È così difficile?

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Unire Tecnologia e Umanità nella scuola del domani


🤔Dobbiamo indottrinare, come accade nei regimi e come accadeva nel ventennio fascista o invece il compito della scuola è quello di ascoltare i bisogni e le necessità degli alunni e della società? 🌍🔗 Continuiamo a lavorare in compartimenti stagni o siamo in grado di abbracciare e unificare tutto ciò che fin’ora abbiamo appreso?Viviamo in isole deserte o in comunità in cammino verso il futuro?Possibile che non riusciamo a uscire dal dualismo in cui ci avvinghiamo?I miei alunni scrivevano in stampatello ma anche in corsivo. Digitavano sui tasti e sperimentavano la scrittura col pennino. La scuola non deve imboccare ma aiutare, in primis, a pensare e lasciare che poi ognuno trovi la maniera di esprimersi con piacere.✍️Se hai una penna usi la penna. ⌨️Se hai una tastiera usi la tastiera. Si chiama resilienza che in termini biologici significa adattarsi all’ambiente in cui si vive.🧠Si chiama “elasticità mentale” che chi insegna dovrebbe possedere per accogliere ogni nuova situazione che si presenta in classe. 💡Si chiama empatia che ci porta ad ascoltare i bisogni e le necessità di chi ci sta di fronte. L’empatia non è solo una capacità relazionale, ma anche un principio pedagogico che può guidare l’educazione verso pratiche più giuste e efficaci.🌐 Parliamo di interdisciplinarità, di intercultura e poi basta un nulla per gettare alle ortiche i bei proponimenti. La scuola, gli insegnanti sono chiamati e devono contribuire a creare una comunità di apprendimento più inclusiva e preparata per aiutare gli alunni a navigare nelle complessità e nelle sfide del futuro.😲Rimango basita quando si intervistano gli “esperti” che ci spiegano i pregi del corsivo e i danni dello stampatello perché ho avuto alunni mancini che usavano lo stampatello proprio per un adattamento alla visualizzazione della scrittura. Scrivendo da sinistra a destra i mancini non hanno una visione di ciò che scrivono né del rigo, la mano copre il segno, staccare la penna come richiede la scrittura in stampatello invece li aiuta ad avere una migliore visione di ciò che stanno facendo… e non erano bambini stupidi, anzi, tutto il contrario.Le decisioni pedagogiche dovrebbero sempre considerare la diversità delle esperienze degli studenti e la loro comodità nell’apprendimento, anziché seguire rigide prescrizioni.🚫 Smettiamola di stigmatizzare. È tempo di riconsiderare cosa significa veramente educare per il futuro. 🏛️In medio stat virtus, dicevano i saggi latini, ma la saggezza ha abbandonato il mondo…📚#AngeliKaMente perplessa…

#EducazioneInnovativa🌟

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L’ Amore tra Etica ed Estetica


Se mi si chiedesse quale sia la più bella poesia, la migliore composizione letteraria, la migliore esplicazione su cosa sia l’Amore, non ho paura ad affermare, credo con poche smentite, che sia quella eterna ed immortale scritta nella prima lettera ai Corinzi da Paolo di Tarso, che spesso mi passa per la mente e mi spinge a riflettere.

Rileggerla ogni tanto mi aiuta a tenere sotto controllo l’orgoglio, l’arroganza e la presunzione, ricordandomi quanto poco in realtà sappia, come mi ricorda, bacchettandomi, il detto socratico: ‘Io so di non sapere’.

Di fronte alla grandezza dell’Universo e ai suoi tesori, mi rendo conto che anche la più profonda com-penetrazione umana è sempre limitata.

So che molti dei miei post sono spesso critici verso questo governo ma guidata da un forte senso di giustizia e fratellanza, non posso rimanere inerte di fronte a comportamenti che considero ingiusti.

Amo la Bellezza nel senso in cui viene inteso nell’Estetica filosofica kantiana ma anche nel senso Etico. Forse sono molto kantiana, credo, non so… Kant esplora come l’Etica e l’Estetica, sebbene distinti, condividano la ricerca di universalità. Nell’Etica, questo si manifesta attraverso principi morali che potrebbero essere adottati universalmente; nell’Estetica, attraverso il piacere disinteressato e universale che speriamo emerga nel giudizio del bello.

In entrambi i casi, Kant pensa che sia nostro compito elevarci oltre gli interessi personali verso un consenso più ampio, questo è il senso che io penso si debba dare all’ Etica e all’ Estetica.

Etica ed Estetica che dovrebbero essere, e sono, imprescindibili nella coscienza di ciascuno di noi. Quindi, perdonate le mie vigorose scorribande quotidiane, che sono espressioni di questa mia incessante ricerca di verità e bellezza.

#AngeliKaMente nel vespro serale.

Inno all’amore

[1] Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l’amore,

sarei un bronzo che risuona

o un tamburo che rimbomba.

[2] E se avessi il dono della profezia

e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,

e possedessi la pienezza della fede

così da trasportare le montagne,

ma non avessi l’amore,

non sono nulla.

[3] E se anche distribuissi tutte le mie sostanze, e dessi il mio corpo per esser bruciato,

ma non avessi l’amore,

niente mi giova.

[4] L’amore è paziente,

agisce con benevolenza l’amore;

non è invidioso l’amore,

non si vanta, non si gonfia,

[5] non manca di rispetto,

non cerca il suo interesse,

non si esaspera,

non tiene conto del male ricevuto,

[6] non gode dell’ingiustizia,

ma si compiace della verità.

[7] Tutto scusa, tutto crede,

tutto spera, tutto sopporta.

[8] L’amore non avrà mai fine.

Le profezie scompariranno;

il dono delle lingue cesserà,

e la scienza svanirà.

[9] La nostra conoscenza è imperfetta,

e imperfetta la nostra profezia.

[10] Ma quando verrà ciò che è perfetto,

quello che è imperfetto scomparirà.

[11] Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo,

ciò che era da bambino l’ho abbandonato.

[12] Adesso vediamo Dio come in uno specchio, in maniera confusa;

ma allora lo vedremo faccia a faccia.

Ora conosco in modo imperfetto,

ma allora conoscerò perfettamente,

come anch’io sono conosciuto.

[13] Queste dunque le tre cose che rimangono:

la fede, la speranza e l’amore;

ma di tutte la più grande è l’amore.

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Riflessioni su Educazione e Voti: Una Visione Oltre i Numeri 🎓


Adoro don Milani, quel suo enunciato che denunciava la scuola pubblica di fare “parti uguali tra diseguali”. È partendo dalla sua idea che sono nati i PEI, i PEP et similia.

Le classi omogenee, quelle di cui parla quella sottospecie di generale 🧐 creano classi di serie A e classi di serie B. Già Renzi, con la 105/2015, ha cercato di creare scuole di serie A e scuole di serie B… Sono questi tentativi di separare, di dividere, di ghettizzare che sembrano tornare di prepotenza oggi.

Negli anni ’90 c’erano i “giudizi”📝. Ho lasciato la scuola dove si valutava in base a delle linee guida con griglie di valutazione: insuff. – suff.- buono e ottimo e giudizi sommativi. Il voto non è mai oggettivo ma soggettivo discrimina, classifica, crea gerarchia con una struttura piramidale preistorica, riportando l’orologio sociale ai tempi delle “classi sociali”, dove il figlio di papà faceva il ministro e il figlio del calzolaio faceva il…calzolaio.

Ma il voto modifica anche non solo la percezione che ognuno di noi ha degli altri (sia dei docenti che dei compagni) ma contribuisce ad emarginare ulteriormente gli svantaggiati. Il voto porta a sgomitare, scavalcare… in parole povere tutto il contrario di quello che dovrebbe essere una società moderna e democratica mentre da alcuni professori viene usato come la spada di Artù…o le palle di fuoco di Dragon Ball 🔥. Il voto è minaccioso: “Se non studi ti boccio…” Dimenticando, i professori, che il nostro cervello non conosce la “negazione” ad esempio.

Il discorso è serio. Se ne discute da anni e penso che sarà difficile pervenire a una conclusione unanime, specialmente quando le leggi scolastiche ci vengono calate tout court dall’alto senza mai invitare al tavolo della discussione chi nella scuola🏫 ci lavora e conosce le realtà scolastiche della sua zona.

Lo studio 📚è una cosa seria, ma se lo presentiamo come una “medicina” o l’olio di ricino non può che aumentare l’uscita da scuola anticipata della maggioranza della popolazione. Se non si promuove l’idea della “bellezza della Conoscenza” ma la si impone con la minaccia del voto, l’umanità si autodistruggerà per incapacità di pensare in modo costruttivo 💡.

#AngeliKaMente pensiero pedagogico

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Unione Europea: Un appello alla memoria e all’unità


🤔Perché la notizia non mi sorprende?
Il veicolo più infestato è #Telegram…
Solo #Putin può avere interesse a distruggere l’Unione Europea… anche lui come Berlusconi col motto del “Dividi et Impera”.
🌍 Io sono cittadina del Mondo, appartengo al vecchio continente e quindi mi sento europea, quell’Europa che è sempre stata culla di civiltà e cultura, quell’Europa del LIBERO PENSIERO dove il fervore intellettuale di grandi pensatori, dai filosofi agli uomini di lettere agli scienziati, contribuiva allo scambio di opinioni, di pensieri, di informazioni, che circolavano e circolano liberamente… almeno prima che arrivasse #Orban e i suoi amici seminatori di odio.😡
Se non avessimo avuto quegli scambi culturali non avremmo avuto: il Rinascimento🎨, l’Illuminismo💡, il Classicismo📜, il Romanticismo💖. 𝐆𝐥𝐢 𝐬𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢 𝐝𝐞𝐢 “𝐓𝐫𝐚𝐝𝐮𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐓𝐨𝐥𝐞𝐝𝐨”( XII e XIII sec.), 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐫𝐚𝐛𝐨 𝐚𝐥 𝐥𝐚𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐚𝐭𝐚.
Penso al Congresso di Vienna che pose fine alle lotte interne in Europa e che portò alla divisione degli attuali stati moderni, oltre a rafforzare gli scambi culturali.
Scambi culturali che oggi portano il nome di “Comenius” ed “Erasmus” e il pensiero che ci sia gente che vuole distruggere tutto questo mi manda in… bestia, non lo nego🐾.
Il Potere malsano, corrotto, e opportunista si nutre dell’Ignoranza per avanzare, e non ci stiamo accorgendo che abbiamo fatto la stessa fine della rana chomskyana🐸…


❤️𝐒𝐞 𝐚𝐦𝐢 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐜𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐢, 𝐬𝐞 𝐚𝐦𝐢 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐥’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐬𝐞 𝐚𝐦𝐢 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐨𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢 𝐝𝐞𝐯𝐢 𝐯𝐨𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐄𝐔… 𝐮𝐧𝐚 𝐮𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐞𝐬𝐚 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐚𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢𝐞𝐧𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐢.

Ricordo a tutti quelli che fanno propaganda antieuropeista che ancora nella seconda guerra mondiale dove il nemico numero uno era il nazi-fascismo (da Franco a Hitler, passando per Mussolini) i nostri padri hanno vissuto sotto un regime tirannico, dove i maschi venivano strappati alle mogli, alle madri, alla loro casa per andare a combattere solo per la sete e la brama di potere di personaggi che avevano il nome di Hitler, Mussolini, Franco…
Smettiamola di voler riscrivere la storia📚.

Smettiamola di fare il gioco di chi vuole il popolo sotto scacco alimentando l’odio per il diverso.
Studiamola la Storia, meditiamo su di essa. Approfondiamo la conoscenza STORICA del vecchio continente, al di là del populismo social.
Sono davvero stanca di leggere post di gente che fa propaganda sovietica…
Di quella stessa “Soviet” di cui Putin è il nostalgico erede e che ha ucciso e continua ad uccidere chi dissente.
Le guerre in cui credo, se di guerre vogliamo parlare, sono e devono essere solo economiche – e per poter vincere queste sfide globaliste la lira è come una formica in tuta da ginnastica in un immenso prato verde (ricordando una vecchia battuta)- , culturali, ambientali in un clima di cooperazione tra le diverse compagine degli stati che la costituiscono🌍💪.


𝐂𝐫𝐞𝐝𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐔𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚 𝐅𝐞𝐝𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐮 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐔𝐧𝐢𝐭𝐢 𝐝’𝐀𝐦𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐡𝐞, 𝐭𝐞𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨𝐥𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐫𝐞𝐧𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 “𝐍𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄” 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐮𝐧𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐛𝐚𝐧𝐝𝐢𝐞𝐫𝐚 e la stessa moneta, il dollaro, 𝐛𝐞𝐧 𝐂𝐈𝐍𝐐𝐔𝐀𝐍𝐓𝐀 𝐒𝐓𝐀𝐓𝐈!!!
Purtroppo la mia voce è troppo fiacca in un social frequentato da 2,98 MILIARDI di iscritti, ma io ci provo lo stesso a dirlo.
Buongiorno a voi.🌞

#UnioneEuropeaGiovani, #StatiUnitidEuropa, #RobertaMetsola, #LIFEProgramm
#AngeliKaMente con l’UE nel ❤️

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Ristabiliamo il Vero Significato di Destra e Sinistra: I ricchi non vogliono le stesse cose che vogliono i poveri!


È da un bel po’ di tempo che non scrivo più del mio pensiero riguardo alla Politica (quella con P maiuscola) e al profondo significato che io do alla Sinistra e alla Destra (partendo proprio dalla nostra storia passata).
I due mali peggiori che il Paese ha avuto dopo le vicende di Mani Pulite sono state il berlusconismo e il grillismo.

Ambedue questi personaggi hanno giocato all’asso pigliatutto.
Il primo con la pubblicità-progresso: Sono uno di voi (quando sappiamo benissimo chi fosse: uno che si era arricchito utilizzando i due rami del potere: Politica e Mafia) e il secondo con lo slogan gaberiano: Non c’è né destra e né sinistra, hanno svuotato di significato queste due parole riducendole al giorno d’oggi alla lotta tra “comunismo e fascismo”.

Quante volte mi sono sentita appellare di essere “comunista” e quante altre volte sono stata definita “fascista” solo perché mi opponevo all’obbligo vaccinale, prima sui bambini e poi durante il covid19 (che scaturivano da un diverso approccio alla cura sanitaria che non aveva nulla a che vedere con i complottismi populisti…) appellativi che mi sono sempre gettata alle spalle con i versi danteschi: Non ragioniam di loro ma guarda e passa.

Adesso mi ritrovo tra le mani il libro di Norberto Bobbio “Destra e Sinistra” ed è come ritrovare un amico con cui ci eravamo persi di vista. Questo saggio mi ha riportato ai fondamenti della mia visione politica. Bobbio, con la sua chiarezza, ci ricorda che l’eguaglianza, il liberalismo e la democrazia non sono solo parole da inserire nei manifesti elettorali, ma valori da vivere e da difendere quotidianamente.

Siamo in un periodo in cui assistiamo a tremende turbolenze, dove le crisi economiche e le emergenze climatiche si susseguono senza sosta, con una sinistra indebolita dal mainstream in mano alla destra, un populismo che cavalca l’onda dell’odio e della discriminazione accavallando uguaglianza e disuguaglianza e il popolo incapace di distinguere e separare l’una dall’altra.

L’eguaglianza e la giustizia sociale sono sempre state le colonne portanti della sinistra. Bobbio ci ricorda che lottare per un’equità sostanziale, che dia a tutti le stesse opportunità di realizzazione, deve rimanere la nostra priorità. Questo non solo in parole, ma attraverso politiche attive che rimuovano le barriere all’accesso equo alle risorse e ai servizi.

Il liberalismo, spesso considerato di pertinenza della destra, ha in realtà radici profonde anche nella sinistra. La difesa delle libertà individuali, inclusa la libertà di espressione e il rispetto dei diritti umani, è fondamentale per una società aperta e pluralistica. Questi principi devono essere custoditi gelosamente, soprattutto in un’era dove sembrano essere costantemente sotto assedio.

Bobbio poneva la democrazia al centro del tessuto sociale, non solo come sistema di governo ma come valore che permea tutte le relazioni umane.

Per la sinistra, l’eguaglianza non è un optional ma il fondamento stesso della sua ideologia. La lotta per un’equità sostanziale, che permetta a tutti di realizzare il proprio potenziale, è più attuale che mai. Non si tratta solo di proclamare diritti, ma di abbattere le barriere reali che impediscono alle persone di accedere a risorse e servizi essenziali.

Affrontare le disuguaglianze richiede audacia nelle politiche pubbliche: redistribuzione delle ricchezze, accesso universale a istruzione e sanità, e una riforma delle istituzioni che le renda realmente al servizio del popolo. Solo così potremo ristabilire la fiducia nelle nostre democrazie.

Contrariamente a quanto alcuni possano pensare, il liberalismo ha solide radici nella sinistra, specialmente nella difesa delle libertà individuali. In un’era in cui queste libertà sono costantemente messe in discussione, è essenziale ricordare e rafforzare il nostro impegno per la libertà di espressione, il rispetto dei diritti umani senza distinzione di razza, sesso e religione, la libertà di espressione e la protezione della privacy. (Tutte cose sancite dalla NOSTRA COSTITUZIONE ANTIFASCISTA)

Oggi più che mai, la sinistra si trova a un bivio: può perseguire un percorso di ambiguità o scegliere di rinnovarsi, attingendo ai suoi valori storici e adattandoli alle sfide contemporanee. Guardando a figure storiche come Sandro Pertini (Socialista) con il suo impegno per la democrazia e l’integrità, possiamo trovare l’ispirazione necessaria per un dialogo aperto e un’azione collettiva che ci porti verso un futuro equo e prospero.

Distinguiamo quindi chiaramente i valori di destra e sinistra, rifiutando le semplificazioni che negano la complessità del nostro tempo. Comprendere pienamente politica ed etica significa riconoscere l’importanza di posizionarsi chiaramente e di agire in coerenza con questi principi.

(Nella galleria le due pagine che costituiscono la premessa riportano il pensiero di Tony Judt, storico britannico, residente negli Stati Uniti. Specializzato in storia europea, il quale perviene alle stesse conclusioni di Norberto Bobbio)

In un mondo in cui le disuguaglianze economiche e le ingiustizie sociali si fanno sempre più evidenti, le riflessioni di Norberto Bobbio e Tony Judt sulle responsabilità della politica contemporanea diventano sempre più pertinenti. Judt, nel suo saggio “Il mondo è un disastro”, critica il capitalismo per aver creato una grottesca disuguaglianza, e sostiene che i ricchi non vogliono le stesse cose che vogliono i poveri. Questa affermazione, tratta dal suo vasto studio sulle problematiche sociali ed economiche, riecheggia le preoccupazioni di Bobbio riguardo alla necessità di una sinistra che non si limiti a identificare i difetti del sistema ma che agisca concretamente per ridurre le disparità.

Bobbio, nel suo Destra e Sinistra, analizza come la lotta per l’eguaglianza sia fondamentale per contrapporsi ai privilegi e alle disuguaglianze perpetuate dalle politiche di destra. E proprio come Judt, Bobbio invoca una rinnovata consapevolezza della necessità di politiche che non solo promuovano la libertà ma anche la giustizia sociale.

Queste riflessioni ci invitano a non accontentarci di una politica che nasconde i suoi difetti dietro la retorica del progresso, ma a lottare per una società più equa. Il compito che ci attende, quindi, non è solo quello di distinguere tra destra e sinistra, ma di comprendere profondamente i valori che queste direzioni rappresentano e di agire per realizzarli nella pratica politica.

Non iniziate ad amare anche voi queste alte figure del Pensiero storico-speculativo?

#AngeliKaMente realpolitik

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Il Piano Marshall e l’Europa di oggi: una valutazione critica


Purtroppo, quello che mi preoccupa, oggi, sono i “vecchi nostalgici” 🕰️ cresciuti nell’era del benessere economico grazie anche al Piano Marshall, ma a quei tempi non avevano tempo per studiare e non l’hanno mai trovato.

Giusto per chiarezza: il Piano Marshall, ufficialmente noto come European Recovery Program (ERP), è stato un’iniziativa cruciale per la ricostruzione dell’Europa nel periodo post-seconda guerra mondiale 🌍.

Il piano fu attuato dal 1948 al 1951 e prevedeva l’erogazione di aiuti finanziari, sotto forma di donazioni e prestiti a basso interesse, per rilanciare l’economia europea 💶. Gli aiuti non erano destinati solo alla ricostruzione fisica (come infrastrutture e fabbriche) ma anche al rafforzamento della stabilità economica attraverso il sostegno alla produzione agricola e industriale, e il miglioramento delle condizioni di vita 🏗️🌾.

Inizialmente, il piano era aperto a tutti i paesi europei, inclusa l’Unione Sovietica e i suoi stati satellite. Tuttavia, l’URSS e i paesi del blocco orientale rifiutarono gli aiuti, percependoli come un tentativo di estendere l’influenza americana in Europa 🚫🇺🇸. Pertanto, i beneficiari furono principalmente i paesi dell’Europa Occidentale, tra cui Italia, Francia, Germania Ovest, e molti altri 🇮🇹🇫🇷🇩🇪.

Il Piano Marshall è ampiamente considerato un successo. Contribuì significativamente alla rapida ricostruzione dell’Europa occidentale e al ritorno alla stabilità economica e politica. Inoltre, favorì l’integrazione economica tra i paesi europei, che sarebbe poi sfociata nella formazione della Comunità Economica Europea (CEE) nel 1957 🇪🇺.

Sebbene largamente lodato, il Piano Marshall non è esente da critiche. Alcuni storici sostengono che abbia anche funzionato come strumento di influenza politica americana, contribuendo a dividere ulteriormente l’Europa durante la Guerra Fredda. Inoltre, ci sono state discussioni sul fatto che il piano abbia favorito maggiormente gli interessi economici americani, aprendo i mercati europei alle esportazioni statunitensi 📉📊.

Io penso che i benefici siano stati superiori alle criticità, come suol dirsi “il gioco vale la candela” 🔥 o “chi non risica non rosica” 🐭.

Che ne pensate voi? 🤔

#AngeliKamente antifascista ed europeista. 🇪🇺✌️

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L’Eredità Pedagogica nell’Era dell’Educazione Elitaria


Ultimamente sono immersa fino al collo in studi di Psicologia Generale alla luce delle neuroscienze 🧠 e ritrovo concetti che ogni docente conosce da prima che entri in classe per insegnare:

  • La Coscienza 👁️
  • La Memoria 🧠
  • Sensazioni e percezioni 🌈
  • Sviluppo del linguaggio e del Pensiero 💭
  • Apprendimento 📚
  • Emozioni e motivazioni ❤️
  • L’Intelligenza 🤓

sono strettamenti legati alla Metodologia didattica.

Gli autori che sto approfondendo sono tutti psicologi, cosa del resto comprensibile visto il testo, ma nel leggere non posso fare a meno di richiamare alla mente i grandi pedagogisti del XIX e del XX secolo.

Autori che furono, per i tempi in cui vivevano, dei grandi visionari 🔮. Partendo dall’Attivismo di Johann Pestalozzi, John Dewey, Friedrich Fröbel, Célestin Baptistin Freinet fino ad arrivare a Rudolf Steiner e Maria Montessori, senza dimenticare il padre dello sviluppo psico-fisico: Jean Piaget, che hanno profondamente influenzato il panorama educativo contemporaneo.

Questi pionieri, con le loro teorie rivoluzionarie, hanno aperto la strada a pratiche che enfatizzano il rispetto per il bambino 👶, l’apprendimento esperienziale 🌟 e l’importanza del gioco e dell’autoeducazione 🎲.

Quello che mi ha sempre provocato un senso di rabbia 😡 è il fatto che le scuole che adottano in maniera esclusiva metodologie Montessoriane o Steineriane, una volta considerate innovative e accessibili a tutti, sono diventate, ironicamente, istituti di élite 🎩. I costi elevati di queste istituzioni li rendono inaccessibili per la maggior parte delle famiglie, allontanando l’approccio pedagogico dalle sue radici democratiche e egualitarie.

Adesso, qualche giorno fa, la mamma di una mia ex alunna mi ha inviato il tema, allegato a questo articolo, che la figlia ha scritto chiamandomi in causa.

Inutile nascondere che leggendolo mi sono venuti i lucciconi 😢 e, al contempo, mi hanno risvegliato tanto rimpianto… Non avrei mai e poi mai voluto abbandonarli prima di aver completato il ciclo della Primaria, ma purtroppo ho dovuto farlo per sopraggiunti limiti di età.

Non so se sia una deformazione professionale ma, come accade sovente quando “penso” nel mio cervello si scatena una vera e propria tempesta 🌪️ e metto in atto un brainstorming… Così mi sono ritrovata a pensare a come noi docenti della Scuola Primaria in modo particolare, siamo i veri eredi spirituali di questi pionieri dell’educazione, perseverando nel mantenere vive queste filosofie nella didattica quotidiana. Con risorse limitate e un impegno che va oltre il dovere, produciamo materiali didattici a nostre spese o con l’aiuto delle famiglie, rendendo l’apprendimento significativo e centrato sullo studente 👩‍🏫. Sono questi insegnanti che rappresentano una resistenza silenziosa ma potente contro la commercializzazione dell’educazione 🚫💰 e ricordano al mondo che le vere radici dell’apprendimento risiedono non nei materiali costosi, ma nell’interazione autentica tra l’insegnante e lo studente, nella cura e nella costruzione di un ambiente che nutre la curiosità innata di ogni bambino 🌱.

In quest’ottica, dobbiamo domandarci: è possibile ricondurre queste metodologie all’originario spirito di accessibilità e innovazione 🔄? Come possiamo assicurarci che l’istruzione sia un diritto universale, non un lusso 💼?

AngeliKaMente maestra nell’anima…

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L’Altra Faccia di Telegram: Opportunità, Rischi e Implicazioni Sociali


Sapete quando nutrite una repulsione istintiva verso alcuni cibi e quando vi chiedono il perché Voi non ne sapete spiegare il motivo?

Ecco, a me è successa la stessa cosa con Telegram già nel 2017, quando partecipando a un workshop nella mia veste di Animatore Digitale mi imbattei nel seminario di un collega che ci invitava ad entrare nel suo gruppo dicendo che si trovava benissimo e lo utilizzava per comunicare coi suoi alunni a scuola.

A parte che i colleghi che mi conoscono sanno che non ho mai amato i gruppi scolastici neanche su whatsapp, durante il lockdown queste app di messaggistica istantanea si sono trasformati non solo in “Collegio docenti” ma anche in segreteria scolatica, sostituendo il lavoro del personale ATA e “incontri scuola-famiglia”, anche dopo la normale ripresa delle attività didattiche.

Ricordo che ci arrivavano circolari anche alle 22.00 perfino con disposizioni di chiusura scolastica dalla sera alla mattina con l’ordine di avvisare i rappresentanti di classe.

Mai visto nulla di così antiprofessionale.

Con le chat scolastiche il nostro orario di lavoro si è dilatato oltre le canoniche ore contrattuali.

Tornando a Telegram sapevo già che il rischio maggiore era proprio il proliferare di gruppi non sempre trasparenti. Gruppi composti da gente di tutte le specie, perchè il vero problema di chat e social è proprio questo.

Nessuno ti chiede una Carta di Identità né il Certificato Penale per registrarti.

Nessuno ti chiede se stai chattando da una chiesa o da un carcere.

Nessuno verifica le tue reali qualifiche e competenze.

Messaggistica istantanea e Social mentre da un lato possono definirsi come il sistema più democratico che oggi esiste al mondo, al contempo sono anche diventati come un coltello a doppio taglio divenendo anche la più opaca espressione di quella tirannia di cui parlava Platone nel 370 – 380 a.c. nel suo libro “La Republica”…

Tornando a Telegram, oggi mi sono imbattuta in questo articolo di Luca Pierattini su “GQITALIA“che conferma che quello che allora conoscevo di questa app e che già allora aveva suscitato la mia diffidenza e avversione è sempre stata più che giustificata:

(CiT) Telegram è l’app che ha messo maggiormente pressione a Whatsapp sul fronte delle funzionalità a colpi di chat segrete, notifiche in caso di screenshot per le foto a scomparsa e a una cifratura dei messaggi a prova di hacker. Proprio questa attenzione estrema sul versante della privacy e della protezione delle chat si è trasformata in un vero e proprio boomerang attirando all’interno dell’app russa il peggio di quanto si possa trovare in Rete: porno, film e serie tv pirata, terroristi, droga e, non ultimo, il fenomeno del doxing.

Approfittando della protezione offerta da Telegram, infatti, hacker e criminali hanno trasformato l’app in un ricettacolo di immondizia digitale rovesciando le intenzioni iniziali per diffondere i dati personali di attivisti e avversari politici senza avere alcun tipo di moderazione. Insomma, quello che doveva essere il rifugio dal controllo governativo è diventato lo strumento principale con cui tenere al guinzaglio l’opposizione consentendo la proliferazione di contenuti pericolosi che hanno portato a intimidazioni e violenze. Se al tempo del Covid telegram ha fatto da baluardo alle fake news sui vaccini, ora, sta aiutando il fronte russo ad avvelenare le informazioni in arrivo dall’Ucraina (al punto che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sta pensando di vietarla nel Paese). Ecco perché è bene conoscerla e usarla bene, seguendo questi 8 consigli.

#AngeliKaMente pensiero social

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L’Uovo di Colombo nella Modifica Climatica: Separare Fatti e Finzioni


Una mattina qualcuno si sveglia e scopre le “scie chimiche” citando ad mentolus prove di “supposti esperimenti scientifici” che si conoscono da sempre.

Anche io ho fatto delle ricerche e mi risulta che la “teoria complottista” dell’iniezione delle nuvole è come l’uovo di colombo.

Non c’è nulla di NASCOSTO, non è per nulla esatto affermare che “noncelodicono”, perché non è vero.

Ampie zone della terra vivono senza acqua e ampie coltivazioni sono minacciati dai danni della grandine periodicamente.

Ancora qualche po’ di tempo fa ho visto le mie piante grasse completamente distrutte da una tempesta di grandine così come a Caserta, ricordo benissimo, i “bozzi” sulle carrozzerie delle macchine. Quindi “bombardare le nuvole” per impedire che la grandine faccia danni trovo che sia cosa buona e giusta e non mi sogno di pensare che qualcuno si diverta a spendere soldi per sparare alle nuvole.

Parlare di “complotti” contro l’umanità, vi siete mai chiesti a chi porta beneficio? Chi ha interesse alla diffusione simili teorie? Chi si nasconde dietro simili narrazioni?

Sono le domande che mi pongo ogni volta che mi imbatto in questi post dove evito di intervenire di proposito non perché manchi di argomentazioni, ma perché ho imparato che la paura e la disinformazione sono meglio combattute con l’educazione e la condivisione aperta di conoscenze, piuttosto che con scontri diretti sui social media.

La scienza dietro l’inseminazione delle nuvole è aperta e trasparente, e i progetti sono spesso condotti da enti governativi o universitari che documentano e pubblicano i loro risultati. Questo non significa che la modificazione del clima non debba essere oggetto di un’attenta valutazione etica e ambientale, ma dimostra che non è un’attività avvolta nel mistero come alcuni vorrebbero far credere.

Se guardiamo ai benefici, io penso che le tecniche di modificazione del clima possono realmente fare la differenza in regioni dove la siccità e le tempeste hanno effetti devastanti sulla vita delle persone e sulle economie locali. In questi contesti, il potenziale di salvare raccolti, conservare risorse idriche e proteggere le infrastrutture è di vitale importanza.

Leggevo che, ad esempio, l’inseminazione delle nuvole in Cina è stata utilizzata per garantire tempo sereno durante eventi nazionali importanti o per combattere la siccità in regioni critiche.

L’idea che queste tecnologie siano utilizzate in modo malintenzionato per “controllare” la popolazione o manipolare segretamente l’ambiente è un concetto che richiede, a mio modesto parere, una più profonda analisi critica.

E pongo a voi la stessa domanda che mi pongo io:

“Chi beneficerebbe realmente da un tale scenario e quale prova concreta esiste per supportare tali affermazioni?” Chi mi sa rispondere?

Ognuno di noi ha la responsabilità di informarsi adeguatamente e di diffondere informazioni corrette, specialmente in tempi in cui le false narrazioni si diffondono rapidamente.

Non dico che bisogna nascondere la testa sotto la sabbia, penso che sia essenziale rimanere vigili e critici riguardo alle nuove tecnologie e ai loro impatti, ma è altrettanto importante riconoscere e apprezzare quando la scienza e la tecnologia sono utilizzate per il benessere comune. Dobbiamo chiederci chiaramente quale sia il vero costo dell’ignoranza e della disinformazione, e come possiamo, come società, gestire il sottile confine tra scetticismo salutare e cinismo distruttivo.

Il mondo è abitato da più di sette milairdi di individui e non vivono tutti dentro o sotto casa nostra…

Iniziamo ad aprire la porta ed a guardarci davvero attorno.

#AngeliKaMente ecologista per la salvezza del pianeta e dei suoi abitanti.