Per il mio esame in Cultura Performativa dell’ Italia Contemporanea ho approfondito Italo Calvino, Valerio Magrelli, Franco Battiato e Carlo Verdone.
Dubito che abbia detto queste parole, riportate dal leghista Roberto Di Stefano. Se così fosse mi toccherà rivedere le mie idee su di lui.
Intanto, intervenendo nel post che è stato condiviso, da docente di Scuola Primaria, da mamma e nonna mi sento di dire quanto ho scritto in risposta a un altro commento:
– La ricito: “è provato da studi che i bambini non fanno caso al colore della pelle, ad esempio, in assenza di condizionamento da parte degli adulti”… ha detto tutto. I bambini NON fanno caso fino a che non incontrano adulti che li condizionano… che li crescono come loro fotocopie. Nulla è più bello della fantasia e della creatività quando non viene ingabbiata dai pregiudizi. Il danno peggiore dell’Umanità è che crescendo ci si dimentica di essere stati bambini e tutto deve procedere secondo l’ordine, il conformismo e uccidendo la fantasia. Se i bambini NON fanno caso al colore della pelle perché lo dovete sottolineare voi? Ha mai letto la storia di Alice nel Paese delle Meraviglie? Ci sono bambole bianche e bambole nere, i bambini se lasciati liberi giocano con quelle bianche e quelle nere, fino a che non arriva un adulto e gli strappa dalle mani quella nera…
Siamo ancora alla mentalità che le femminucce devono giocare con le bambole e i bambini coi trenini e i carri armati. TUTTI si sentono in diritto di dire agli altri come devono vivere, quali libri leggere, come vestirsi. Cosa fare e cosa non fare. Tutti che vogliono comandare tutti, questo genera: Intolleranza, razzismo, misconoscimento dei diritti degli altri diversi da noi… Abbiamo scoperto l’ Universo oltre la nostra Galassia ma viviamo senza guardare oltre il nostro naso…
Lei ha detto molte cose giuste, peccato che si sia perso nella conclusione quando parla di “stravolgimento”. Uno stravolgimento letterario è quello in cui viene capovolto e rivoltato il racconto. Ricordo che quando facevo le scuole medie a Catania una compagnia di ragazzi del Liceo, mi pare… venne da noi a presentare una piece teatrale: I promessi sposi al contrario. E davvero avevano rivoltato il romanzo del Manzoni dal principio alla fine. Con Lucia che non era una sprovveduta paesana ma una femminista… Questo è “stravolgimento”. Il resto è attaccarsi al ramo per non cadere.
Perché non iniziamo a riflettere su come possiamo, come società, imparare dai bambini a vedere oltre le differenze superficiali e lavorare verso una comprensione più profonda e empatica degli altri? È così difficile?
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